L’unicità dell’individuo
Ciò che mi guida nel mio lavoro è l’idea che ogni individuo sia irripetibile.
Anche quando elementi visivi si somigliano — un tappo, un tratto, una forma — ognuno porta con sé una variazione sottile, un’imperfezione, una storia.
Uso materiali seriali e minimi, come tappi di plastica, pixel, faccine, per raccontare proprio questo:
che nell’apparente ripetizione si nasconde la differenza.
Ogni elemento, anche se prodotto in serie, ha subito un percorso, un contatto, un tempo che lo rende unico.
Nelle mie composizioni, l’insieme è fatto di singolarità:
ogni tassello contribuisce a un disegno più grande, ma nessuno può essere sostituito davvero.
È così che vedo le persone: come forme che si somigliano ma non si confondono mai, come presenze distinte, portatrici di vissuti, sfumature e dettagli che meritano attenzione.
In un mondo che tende ad appiattire, le mie opere vogliono ridare valore alla singolarità.
Perché essere unici non è un’eccezione: è la regola che ci rende umani.